Cinquanta. Tanti sono gli anni che compirà nel 2016 la Fiera del Riso di Isola della Scala, in provincia di Verona. Mezzo secolo di storia che ha fatto, dell’evento scaligero, la manifestazione gastronomica legata ad un unico prodotto più visitata in Italia. Le nozze d’oro tra la Fiera e Isola della Scala verranno celebrate ufficialmente a partire dal prossimo 14 settembre, data di inizio di questa speciale edizione. Ma già a primavera Ente Fiera di Isola della Scala parteciperà, in diverse regioni d’Italia, ad iniziative per promuovere l’orgoglio scaligero per il proprio riso, primo ad Indicazione Geografica Protetta in Europa, e per il proprio risotto all’ “Isolana”. Isola della Scala si fa così ancora una volta portatrice in Italia (e spesso anche all’estero) della buona cucina veronese legata alla tradizione del riso. Un ruolo importante visto il valore di primo piano dell’agroalimentare nell’economia scaligera, e più in generale italiana. Non è un caso dunque che i partner della manifestazione siano cresciuti di anno in anno, condividendo strategie di un evento che porta circa mezzo milione di persone in un paese che conta poco più di 11mila abitanti. Un pubblico di buongustai in continua espansione: se fino a dieci anni fa erano quasi esclusivamente i veronesi ad andare (e a tornare più volte) in fiera, oggi il riso e i risotti di Isola della Scala richiamano migliaia e migliaia di appassionati della buona tavola da tutto il Veneto, Trentino Alto Adige, Lombardia ed Emilia Romagna. Non mancano visitatori da altre regioni del centro e del sud dello Stivale e da altri Paesi europei.
“In cinquant’anni abbiamo maturato un’esperienza nell’organizzazione d’eventi gastronomici che non ha pari – spiega l’amministratore unico dell’Ente Fiera, il dottor Luigi Mirandola -. La nostra struttura leggera, che altrove avrebbe potuto rappresentare un limite, ci ha permesso di crescere superando i grandi ostacoli che un evento di queste dimensioni porta naturalmente con sé. Ciò grazie certamente alla professionalità di chi lavora per la Fiera, ma anche grazie alla passione di tutti i collaboratori. Chi fa impresa lo sa bene: non bastano buone idee e professionalità per raggiungere alcuni obiettivi, serve la passione. E a noi, di certo, non manca”.
La Fiera del Riso vede all’opera ogni anno 300 cuochi. Oltre agli stand tradizionali, i tanti concorsi e le serate gastronomiche a tema hanno fatto di questo evento il più grande laboratorio italiano sul risotto, il piatto tricolore probabilmente più amato all’estero insieme alla pizza e alla pasta. Non è un caso che alla scorsa edizione abbiano preso parte associazioni nazionali che si occupano di buon cibo e buon vino, come la federazione italiana cuochi, rappresentata dai pluripremiati cappelli bianchi dell’associazione cuochi scaligeri, e l’associazione italiana sommelier, impegnata a garantire che, accanto ad un ottimo risotto, venga servito un altrettanto ottimo bicchiere di vino.
“Grazie ai risotti serviti in fiera, tanti buongustai da fuori provincia e fuori regione hanno potuto scoprire o riscoprire anche altri sapori scaligeri eccellenti – prosegue Mirandola -. Olio extravergine Veneto Dop, radicchio di Verona, formaggio Monte Veronese: queste sono solo alcune delle stelle dell’agricoltura e della zootecnia scaligere ad aver trovato spazio in centinaia di migliaia di piatti cucinati. Oltre ovviamente al riso Nano Vialone Veronese Igp, che negli ultimi anni ha raggiunto una stima e una notorietà prima impensabili”.
La Fiera negli ultimi anni ha arricchito l’esperienza dei propri visitatori ampliando l’area fieristica e i servizi, aumentando gli espositori della fiera campionaria collaterale (circa 150), organizzando visite guidate al territorio, promuovendo iniziative e degustazioni sia in Italia che all’estero.
“Altri territori stanno imitando la nostra Fiera – racconta il sindaco di Isola della Scala, Giovanni Miozzi -. Questo per noi è motivo d’orgoglio e allo stesso tempo ci sprona a migliorare ogni anno l’ospitalità alle centinaia di migliaia di visitatori che ci vengono a trovare, anche al di fuori del periodo fieristico. In questi dieci anni da sindaco la Fiera del Riso, che prima era una manifestazione locale, è diventata un evento di carattere nazionale. E averla vista crescere così tanto mi riempie di soddisfazione”.
Non è un caso che negli ultimi anni ad Isola della Scala siano sorti nuovi ristoranti ed agriturismi che propongono risotto ed altri piatti tipici locali. E non è un caso che proprio da Isola della Scala siano partite anche iniziative imprenditoriali private legate alla ristorazione che hanno aperto esercizi in Europa e negli Stati Uniti.
Un modello da imitare dunque. Ma quel che invece non si può copiare della Fiera è una rete operativa che conta una trentina di associazioni e oltre 100 aziende. Nei padiglioni poi operano oltre 200 cittadini isolani tra studenti e disoccupati, che in questo modo hanno l’opportunità di lavorare per un mese. Molti sono i ragazzi dell’Enaip, infine, che fanno stage tra le pentole e i tavoli.
“Ciò che distingue la Fiera del Riso da qualsiasi altro evento del settore con dimensioni rilevanti, è il fatto che da noi il business, o meglio la sostenibilità economica, è una condizione necessaria ma non sufficiente – prosegue Mirandola -. La Fiera funziona perché ci sono dei valori condivisi che spingono tutti quelli che vi operano, dai parcheggi fino alle cucine, a dare il meglio di sé. Questo spirito, che è la spina dorsale della Fiera, viene percepito anche dai visitatori che non sono semplici clienti, ma ospiti”.
Ente Fiera nei primi mesi del 2016 organizzerà incontri per presentare le opportunità della 50ª edizione ad aziende ed istituzioni.
Per informazioni 0457300089, info@isolafiere.it